Livelli di maturità
Maturità è qualcosa portato a compimento, una condizione di ciò che è e non può andare oltre, avendo raggiunto la fase finale del suo sviluppo. Dopo, in senso lato, la maturità continua il suo percorso attraverso l’esperienza; il bisogno, cioè, di una conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione l’uso o la pratica di una determinata sfera della realtà. Un esame è la conclusione di un ciclo di studi ed è il momento di valutare se esiste una piena e chiara conoscenza dei temi trattati. E’ anche compito specifico. Una persona potrebbe essere in generale abile, fiduciosa e motivata nel suo lavoro, ma con quale livello di maturità assumerebbe un incarico che richiede competenze che al momento non possiede?
Non esiste uno stile unico, o meglio sì, se questo caratterizza una specifica personalità, una chiara volontà, ma ciò non è da considerare “migliore” rispetto ad altro. Un leader adatta uno stile (il proprio) alla maturità dell’individuo o del gruppo su cui sta cercando di portare un’influenza. E con maturità qui si può intendere: la capacità di impostare “dall’alto” un lavoro, esprimere un metodo, il procedimento seguito nel perseguire uno scopo, la volontà e la capacità di assumersi la responsabilità per l’attività e la formazione di un individuo o di un gruppo. Una leadership proficua varia, non solo con la persona o il gruppo che si sta influenzando ma anche con le mansioni e le funzioni da compiere.
Alcuni leader si caratterizzano attraverso una comunicazione a senso unico in cui si definiscono i ruoli dei singoli o del gruppo e fornisce il come, il perché e quando e dove deve essere svolto quel determinato obbligo. Altri usano una comunicazione a due vie e sono pronti a fornire un supporto che potrebbe essere definito socio-emozionale grazie al quale l’individuo si muove più agevolmente nel processo richiesto. Ci sono poi i partecipativi, capaci di condividere una decisione e discutere ogni aspetto riguardo all’operazione da compiere pur mantenendo un comportamento ad alto rapporto. Infine, il caso in cui il leader è ancora coinvolto nelle decisioni. Tuttavia, il processo e la responsabilità è passata totalmente nelle mani della persona o del gruppo. Il leader rimane coinvolto per monitorare i progressi.
Ora, di questi, nessuno è considerato ottimale per tutti, da utilizzare sempre per tutto il tempo e in ogni caso. La flessibilità, adattarsi secondo la situazione è considerato molto più produttivo. Del resto, varie sono le possibilità nell’individuo, da considerare. Per esempio, mancano ancora le competenze specifiche richieste per il lavoro, la persona non è in grado (o non è disposta) a fare o ad assumersi responsabilità alcuna per quel lavoro o attività richiesta. Oppure, si non è in grado di assumersi nessuna responsabilità, tuttavia, è disposto a lavorare al compito. In genere sono alle prime armi ma entusiasti.
Un’altra possibilità è la seguente: è un esperto ed è perfettamente in grado di svolgere il lavoro, ma manca la fiducia o la volontà di assumersi una minima responsabilità. Infine c’è l’esperto ed è confortevole, con ottime capacità di fare bene. Esso è in grado e disposto a fare non solo quello che gli è richiesto, ma di assumersene la responsabilità.