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Formazione

Percorsi formativi di breve durata (di norma dalle 4 alle 12 ore), con un taglio estremamente pratico e operativo, pensati per fornire una visione d’insieme delle strategie e tecniche teatrali e con queste approfondire temi specifici capaci di rispondere con efficacia alle esigenze delle persone occupate nelle diverse aree e funzioni aziendali.

L’obiettivo è chiaro: corrispondere pienamente ai bisogni rilevati presso le aziende ed il mondo operativo e professionale e a partire da ciò proporre ai giovani, ai dipendenti, ai quadri, ai manager una visione e una possibilità nuova e utile per la loro preparazione e per la loro realizzazione professionale.

Arricchire le persone nel loro sviluppo, di rafforzare il capitale umano attraverso il Teatro e sostenere attività di formazione in molteplici ambiti specialistici.

La frequenza si può facilmente conciliare con gli impegni lavorativi.

Dunque, se vuoi ingaggiarmi come formatore sappi che …

Se hai bisogno, per esempio, di strumenti digitali più utili e funzionali alla tua azienda; se vuoi definire un piano efficace e sostenibile o disegnare una strategia adatta a realizzare i tuoi obiettivi, se vuoi comprendere meglio aspettative, abitudini e bisogni delle persone che costituiscono il tuo mercato; beh… in tal caso ci sono fior fiore di professionisti che possono aiutarti in questo senso.

In giro sul web trovi corsi di ogni genere che ti promettono il benessere, la felicità e ti garantiscono che ti risolvono tutti i tuoi problemi senza sforzi ed in pochissimo tempo.

Il mio lavoro consiste nel trasmetterti una nuova possibilità e una nuova conoscenza per aiutarti a comunicare e lavorare meglio attraverso il Teatro.

Tutti concordano sull’importanza di un efficace comunicazione come condizione indispensabile per creare relazioni sane e reciprocamente gratificanti. Nonostante ciò diventa sempre più difficile se non, in alcuni casi, impossibile. Del resto conflitti ne vediamo ogni giorno. Il termine “meglio” nel dizionario è scritto che funge da comparativo dell’avverbio bene, e significa perciò più bene, in modo migliore. Ma anche un cane sa fare molte cose, per l’uomo, anche meglio di lui. Per esempio stargli vicino, volergli bene, consolarlo, essergli fedele. Non sa parlare, ma certi suoi sguardi valgono più di mille parole. Non si è mai soli con un cane.

Si, lo so, ci sono altri interessanti strumenti e mille modi per fare questo e in giro sono in molti a promettere il meglio del meglio. E allora? Ognuno nasce e dona il suo contributo a questo mondo per poi lasciare il testimone ad altri suoi simili; le civiltà si evolvono e poi si riversano in mille rivoli su abitudini, cultura, folclore, riti, tradizioni, usi e costumi.

C’è qualcosa in questa concretezza che si trova in uno stato di assoluta immobilità? Tutto è in continua trasformazione. Ieri si creava arte per la nobiltà e la chiesa, oggi si espone nei centri commerciali, nelle fiere o in qualche fortunato salotto, e questa è vita in evoluzione, intendendo con questo la nostra capacità di adattarci a nuove situazioni; e se il cambiamento è inevitabile non lo è la crescita personale la quale non può essere considerata altro che una scelta (Il concetto di “crescita personale” merita accurata riflessione che qui non è possibile fare, pertanto rimando il lettore ad un post dove sarà possibile argomentare meglio una questione così importante).

Il teatro ha accompagnato questa civiltà dal suo nascere è parte della sua storia.

L’attore/uomo immagina altre e nuove scene, fornendo nuove interpretazioni foriere di diverse rappresentazioni nella sua mente. Teatro, appunto, nel cui ambito si rivela l’esperienza umana nella sua totalità espressiva: una totalità in cui le parti sono esse stesse “parti totali”.

Strumento dove corpo, mente e relazione sono inscindibili. Qui niente può essere solo pensato, immaginato e/o raccontato; ogni cosa, deve avere un suo intrinseco “movimento”, per esistere, cioè, deve essere “mosso, agito”.

Non ci sono economie da fare o risparmi da accumulare e tutto deve essere speso, quasi sprecato. Consapevolmente speso, delicatamente, come quando si va ad assaporare un buon bicchiere di vino o una nuova miscela di caffè cercando di individuarne il sapore e la qualità.

Drammatizzare, per definizione, vuol dire rappresentare un fatto o sviluppare una narrazione nei modi tipici dell’azione teatrale, di conseguenza, la teatralità non può offrire altro che esperienze nel quale sono coinvolti tutti i vari distinti livelli di coscienza.

La componente relazionale insita e inevitabile nella teatralità (aspetto questo, che incide spesso in modo sostanziale sul nostro benessere), obbliga la messa in gioco di tutti gli attori in scena, con azioni, sensi, sentimenti, carni: costruire relazioni alla pari, partecipate, in cui attori, regista e pubblico, pur con ruoli differenti, si immergono in un’area interpersonale in cui è la tonalità emotiva e lo spazio tra le parti a produrre il nuovo.

Il teatro quindi non è solo il “luogo” dove si va per distrarsi, ma anche un’attività di ricerca e di studio. Da sempre, è stato una forma di conoscenza, una forma di espressione e comunicazione e, di conseguenza, strumento utile alla valorizzazione delle specificità e delle potenzialità del singolo. E’ di Teatro d’Impresa che parliamo? No, almeno non nel modo in cui lo si intende normalmente. In ogni caso leggi qui  e avrai le idee più chiare.

Quanto costa?

Se sei un’azienda e desideri fare un corso per i tuoi dipendenti valuteremo insieme il numero dei partecipanti e come organizzare il lavoro. Anche nel caso in cui la richiesta dovesse arrivare da singole persone è utile sapere che non mi muovo per un corso con meno di 10 persone. In ogni caso è opportuno che mi scrivi per spiegarmi le tue esigenze specificando a cosa sei interessato e ti darò tutte le informazioni necessarie e assieme decideremo il da farsi. Sappi inoltre, che io non organizzo “corsi” in tale giorno e in cui ci si iscrive, ma solo a “chiamata” come si suol dire e cioè solo nel momento in cui c’è una richiesta. In tutta Italia naturalmente. Nel frattempo continuo a fare il mio lavoro con la società di produzioni di cui sono il responsabile artistico. Teatro, musica, eventi culturali ecc.

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Per comunicare con me, puoi usare il modulo in basso, o in alternativa un messaggio a…

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E’ molto semplice.

Puoi cercarmi online:

su Facebook: tendenzialmente preferisco professionisti con i quali interagire e confrontarmi, ma, anche se non ci siamo mai visti di persona, credo di poter accettare la tua richiesta di amicizia, a meno che non ti presenti con un account del tipo “coop” di nome e “la farfallina” di cognome. Allora, in quel caso, non credo di poterlo fare, perché non so chi sei, mentre sarebbe importante per tutti metterci la faccia soprattutto sui social dove è molto facile nascondersi.

su Twitter: è un social, questo, che ho trascurato per molto tempo, a torto, perché è molto utile e interessante e sto cercando di recuperare il tempo perduto. Certo non mi iscrivo automaticamente a tutti quelli che mi seguono, perché il tempo è quello che è, e preferisco dedicare un po’ d’attenzione a leggere le persone che scelgo di seguire davvero.

In rete sono anche:

su Linkedin: non uso Linkedin come un vero e proprio spazio di discussione, ma cerco di tenere aggiornato il mio cv regolarmente e i miei contatti; qui non sarà difficile accettare richieste di collegamento anche da parte di persone che non conosco e che non ho mai visto

su GooglePlus: uso il social network di Google più di rado, è difficile che mi si incroci da quelle parti, ma eventuali messaggi non mi sfuggiranno.

Per un primo contatto

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I commenti e le domande sono bene accetti.

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