A mood for love. Uno stato d’animo per l’amore.

A mood for love. Uno stato d’animo per l’amore.

Una tecnologia scientificamente provata si trova sempre e a buon prezzo. Di solito a un costo pari alla metà della metà se l’acquisto è fatto entro una certa data. “Come fare per” in dodici semplici passi, pochi giorni e il problema è risolto.

Da come macellare un maiale a come scrivere un libro di successo, una guida per ogni cosa.

Se il tuo problema è l’ansia e vuoi imparare a gestirla, ecco quattro tecniche potentissime per riequilibrare e gestire al meglio i tuoi stati emotivi, allontanare ansie e preoccupazioni, e portare serenità e armonia nella tua vita: non domani o dopo, ma oggi stesso. Che dire della nobile arte del comunicare; seduci, conquista, persuadi. Puoi farlo, siamo arrivati alla seconda edizione, un successo.

Il bello è che i presupposti da cui si parte sono condivisibili, veri, indiscutibilmente interessanti e affascinanti.

Noi siamo realmente programmati, e tutto ciò è stato dimostrato, senza l’ombra di un dubbio. Una realtà che s’impone a noi in modo dirompente. Ci appare, di solito, di una concretezza e di un’effettività difficile da contestare, di fronte alla quale non possiamo far altro che riconoscerla come “vera”. Reale è ciò che esiste in sé e per sé, la nostra realtà politica, economica, sociale: l’istruzione, l’intrattenimento, il valore che diamo alle cose che accadono, l’ambiente familiare ci modella inconsapevolmente creando personalità.

La risposta (o meglio una delle risposte) sta nell’assolutismo del pensiero unico dominante, il quale afferma che il mondo in cui viviamo è l’unico possibile. Efficienza e redditività, al punto che il valore economico diviene l’unica discriminante tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Pertanto, ciò che non ha senso economicamente va eliminato.

Siamo immersi nei luoghi comuni. In ogni respiro, eseguiti più e più volte al giorno, in ogni azione, in ogni atto, abituati a ripeterli parlando con l’amico, il collega, la persona occasionalmente conosciuta in treno. Li vediamo in televisione, annunciati dai telegiornali, leggendo i quotidiani, ascoltando la radio. Una piacevole conversazione, che è poi un vezzo, un tener salotto di cose inutili, eppure arguta spigliata e simpatica, è stata trasformata dalla politica e dall’economia in un’arte necessaria a sostenere il niente. Scorciatoia banale per dire cose senza risultato, definizioni codificate da qualcuno prima di noi, solo per evitarci la fatica di pensare a qualcosa, che non sia un’imitazione, una riproduzione. Non sono un male in sé, aiutano talvolta a riempire vuoti, il punto è che ne hanno fatta una regola dell’agire umano.

In quest’articolo puoi approfondire questo concetto

Devo comprare il prodotto che vendo?

Siamo portati, in qualche modo, ad adeguarci a tutto ciò che esiste e che ci viene proposto. Non farlo è rischioso, potrebbe voler dire esclusione. Il metodo è condotto con un certo accanimento, facendo ricorso a ogni mezzo pur di sconfiggere l’avversario. L’avversario siamo noi stessi. Avversario di chi? Di una metodologia, di una procedura, un sistema.

Abbiamo parlato spesso del “potere”, in altre parole della capacità, della possibilità di agire consapevolmente e intenzionalmente. La domanda che qui ci poniamo è: possiamo passare da uno stato d’animo all’altro semplicemente modificando la natura dei nostri pensieri? Il teatro ci suggerisce la risposta con un’altra domanda, ed è utile farlo per ragioni più volte dette per chi ci segue.

Perché dovremmo? Perché passare da una cosa all’altra, da uno stato d’animo all’altro? Tutto ciò presuppone la necessità di andare dal punto A all’altro di tipo B. Fra i due s’impone la condizione di attraversare uno spazio, percorrendolo nel senso della lunghezza. Quand’anche questo passaggio riuscisse a meraviglia, il precedente non scompare. Vi risparmiamo la storia straziante e po’ sciocca del coniglio (per chi la conosce) che non poteva sapere quale sarebbe stata effettivamente la reazione dell’orso, ma lui, nella sua testa, aveva creato la sua realtà, completamente immaginaria, convincendosi che l’orso non si sarebbe comportato da amico, e così ha reagito secondo ciò che la sua mente aveva concepito. In realtà nessuna storia è stupida, tutt’altro. La conclusione cui si vuole arrivare potrebbe esserlo. La morale, in sostanza.

“Sicuramente se avesse continuato a pensare in maniera positiva”, la morale. Come spolverare una stanza senza aprire la finestra, la polvere dopo un po’ ricade di nuovo sui mobili.

Due giovani seduti al tavolo del bar nella piazza grande del paese. Il primo è un introverso, impacciato, timido, a disagio continuamente. E’ una colpa? No, naturalmente, persone di grande valore, di successo sono state dei timidi e introversi? Il nobile Principe Antonio De Curtis, il grande Totò era uno di questi. Il Mahatma Gandhi ha sbriciolato un impero, eppure caratterialmente introverso.

Il secondo giovane, di umore abitualmente allegro, disponibile, sicuro di sé: l’esatto contrario, estroverso, sfacciato, leggermente arrogantello. Anche questa non è una colpa. In un altro tavolo, più in là, tre ragazze ridono. Di cosa parlano, e perché ridono? Rideranno di me pensano i giovani, e non è così difficile immaginare a come l’uno e l’altro reagiranno. Il primo si sentirà dannatamente ridicolo, quelle risatine entreranno con la forza di un vento impetuoso e soffierà talmente potente da farlo girare vorticosamente come un fuscello. Naturalmente avrà elaborato pensieri negativi, i quali a loro volta influenzeranno i suoi comportamenti e la convinzione che qualcosa in lui non va. Ora, tutto ciò che alcuni pensano di fare è consigliare al giovanotto di non permettere ai pensieri negativi di prendere il sopravvento. Buona fortuna! Sia chiaro, non è una nuova guida su come superare la timidezza che si sta proponendo. Non ci sono guide in teatro. Anche perché in giro ce ne sono molte e ottime da prendere in considerazione per chi vuole. 

Il teatro ci suggerisce altro, e lo stato d’animo che ne segue è notevolmente straordinario. E’ lì la soluzione: nell’anomalo, nell’inconsueto, nell’insolito.

Il travestimento è un’arte veramente superba. Il deliberato proposito di alterare tutto ciò che agli occhi ci appare, l’aspetto, così da renderci difficilmente riconoscibili, è prerogativa di un individuo dalle altissime doti.

La sublime arte del travestimento

 C’è una maschera giusta da indossare per ogni occasione. E’ la capacità principale nel meraviglioso “gioco degli incontri”, non nel senso virtuale evidentemente, questione peraltro più che mai attuale, dove “rendersi popolari”, apparire, “esserci” forzatamente (non essere spontaneamente) sembra di vitale importanza. Un vortice di conoscenze superficiali e vacue, dove è il “nulla” a detenere il potere sugli uomini.

L’arte del travestimento, la sua leggendaria abilità nel camuffarsi è altra cosa. E’, questa, la dote da sviluppare. Non mimetismo e illusioni ottiche fatte per nascondere, intimorire o per attrarre prede … no, solo abiti psicologici da indossare per diventare quel ruolo, per esplorarne e conoscerne ogni angolo, ogni segreto; senza dimenticare il gioco, senza mai restarne invischiati.

L’arte della recitazione è la capacità di un guerriero di vivere strategicamente.

Acting for a seller 

Le convinzioni sono la nostra realtà, e quando si dice che “molte situazioni e molti problemi accadono solo nella nostra mente”, sottintendendo con questo che le cose invero si muovono in modo diverso da come noi le concepiamo, rispondiamo che è proprio lì (nella nostra mente) che devono accadere. La nostra mente non crea realtà “parallele”, immaginarie, che con il tempo si trasformano in convinzioni sbagliate, crea la realtà, la nostra. I pensieri non sono solo (solo?) il frutto di una mente e di una fervida immaginazione. I pensieri sono possibilità, cose, fondamenta su cui costruire la casa dei nostri sogni, non il frutto della “fantasia”. Sogni che possono trasformarsi in incubi. Quello che pensiamo, facciamo o sentiamo è un’indicazione di cosa siamo. Il pensiero è energia e l’energia è potere. Parlare in termini di positivo o negativo è come riconoscere l’esistenza del Diavolo che si contrappone alla grandezza di Dio: il bene e il male in una lotta senza fine. Il Diavolo non esiste, semplice no? La vita è espressiva, un atto creativo, ed è una nostra scelta esprimere noi stessi armoniosamente e costruttivamente. Della sofferenza, della tristezza, dell’ansia, non vi è alcuna necessità, e soprattutto non sono cose da scansare con la sola forza della volontà, per quanto importante s’intende. Se cosi fosse sopravvivrebbero solo i forti, i deboli non avrebbero possibilità alcuna, dovranno soccombere.

Da dove nasce, altrimenti, quella tendenza innata che provoca in noi comportamenti che consistono in risposte o reazioni caratteristiche, sostanzialmente fisse e immediate, a determinate situazioni? Da dove nasce il senso meraviglioso che ci spinge verso l’arte e la musica? In quale luogo dimorano. In quale luogo dimora la vita, che ha permesso a Shakespeare di svelare, attraverso le sue opere, grandi verità, celate alla maggioranza degli uomini senza alcuno sforzo apparente e a Beethoven comporre le sinfonie e a Raffaello dipingere. Tutto ci ispira, tutto ci avverte: nomi, fatti e scenari saltano fuori naturalmente dal grande magazzino della memoria e spingono i nostri pensieri a portare a termine compiti così complicati che nessuna mente cosciente, per quanto potente, riuscirebbe a fare. Pensieri che possono portarci al successo o alla perdizione: è solo una scelta.

E’ naturalmente vero gli stati d’animo sono generati dai nostri pensieri che poi determinano le nostre azioni. Nessuno potrà sconfiggere un pensiero negativo, giacché è lì forte e presente, contenuto in quello spazio sconosciuto alla coscienza, perché sotto a essa. Una mente ignota, inesplorata, non è in grado di ragionare, essa agisce spontaneamente, accettando tutto quanto gli è suggerito. Il pensiero negativo, che hai appena scacciato dalla tua mente conscia, è lì pronto ad agire e non puoi essere tu a fermarlo.

Per concludere

Non puoi esprimerti attraverso il teatro finché sarai preso dai tuoi piani, dai tuoi propositi; calma i sensi, cerca l’ispirazione, focalizza il pensiero verso l’interno, fermati nella consapevolezza della tua unità, “l’acqua calma penetra in profondità”; contempla le possibili opportunità di accesso al tuo personale, unico potere. Visualizza gli eventi, che desideri manifestare. Queste attività riguardano essenzialmente il tuo mondo interiore, dove si creano le condizioni e le circostanze che vediamo poi manifestarsi come effetto. Questo è un importante lavoro e più alti, elevati, grandiosi e nobili sono gli ideali che puoi concepire, più importante diventerà il lavoro. Prendi un pensiero e crea, intorno ad esso, una vita. Fai scaturire un’emozione che possa dare sentimento al pensiero, affinché prenda forma. Come farlo? Come sviluppare fiducia, determinazione, coraggio, in modo che questi porti alla realizzazione? Nel solo modo possibile, tramite l’esercizio; si ottiene forza mentale nello stesso modo in cui si ottiene forza fisica, allenamento. Con difficoltà all’inizio, ancora e ancora finalmente essa diventa automatica, spontanea, istintiva. Non dobbiamo più sforzarci di pensarla, ora siamo positivi su quello che pensiamo; non ci sono più dubbi. Siamo sicuri, lo sappiamo.