lo strumento teatro

Il teatro è un potente strumento di trasformazione (non l’unico, ma possibile) per poter migliorare le proprie condizioni e la propria realtà. Parla a tutti, in un linguaggio semplice ed immediato, fatto di immagini, di gesti, di storie semplici, raccontate da persone comuni, nelle quali tutte in qualche modo si identificano. E allora entrate in scena assumete il ruolo del protagonista e siate pronti a “lottare” teatralmente con il vostro antagonista chiunque esso sia, e cambiate la situazione. Il presupposto di fondo è appunto che si può diventare protagonisti del cambiamento nell’azione teatrale così come nella propria vita.

aquila2Non siete soddisfatti della vostra attuale condizione? Sognate di essere brillanti, di poter prendere subitanee ed importanti decisioni, di viaggiare in paesi lontani. Siete pieni di idee, ma non riuscite a metterle in pratica anche perché avete il terrore della possibile sconfitta. Vorreste ottenere il massimo, essere i primi ed i più formidabili ma gli obblighi della vita ve lo impediscono. O è la paura di perdere?

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Vedere il senso più alto delle cose affinché l’invisibile si manifesti nel visibile per lasciarsi poi attraversare e in trasparenza mostrare altro da sé. Un altro che è se stesso ma in altro modo, vero ugualmente. Costruire dunque interpretazioni diverse, ipotesi diverse e confrontarle, compararle, soppesarle prima di decidere che farne dell’una o dell’altra. Non si tratta di spiegare ma di interpretare, attribuire un significato a determinati atti o fatti, spiegarne la natura, la ragione e il fine, dedurne da indizi o da parole i pensieri e le intenzioni, portando consapevolmente la nostra attenzione a quella naturale spontanea capacità creativa che nasce dalla sensazione che è poi quella percezione vaga e indiretta di qualcosa che sta avvenendo o che sta per accadere. Un processo che porta inevitabilmente alla domanda “dove voglio andare”? E la risposta non potrà che essere “qui, in questo luogo in questo tempo”. Già, perché, se la risposta dovesse rimanere “da nessuna parte” nessuna ricerca potrebbe iniziare, non un dialogo un pensiero sarebbe possibile. Dunque è necessario voler andare da qualche parte, e mantenere vivo questo bisogno, non lasciarlo morire per strada. Non si tratta di fare un giro così tanto per perdere tempo, una piacevole passeggiata e guardare il paesaggio intorno a noi, anche se facendolo potremmo ottenere un’infinità di benefici ed è consigliabile senz’altro includere questo sano esercizio nella routine quotidiana. No, si tratta di mettersi in cammino verso un luogo. E’ all’interno di questo andare che si rende possibile l’arrivare, cioè all’interno di questo andare si rende possibile il cambiamento e l’apprendimento di nuove possibilità che diventano esse stesse un nuovo punto di partenza. E dunque ci si muove con forza d’animo incrollabile e fiducia, quel senso di sicurezza che viene da una speranza e una stima fondata su quello che le permette di fronteggiare con fermezza anche le situazioni più difficili e complesse.

lupoSiete assetati di libertà. Vorreste crearvi una personalità più grintosa, ma pensate che vi manchi l’audacia e la sicurezza per imporvi. Siete convinti che la gente approfitti di voi e ne avete abbastanza. Vorreste smuovere il peso di un’autorità che vi schiaccia, imporvi a chi attualmente vi sovrasta Per il momento non osate lanciarvi in grandi imprese, essendo incapaci di organizzare un piano d’attacco. La lotta aperta vi fa ancora paura ma avete una gran voglia di combattere e di vincere.

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Ci incamminiamo risoluti, con passo costante e misurato sul sentiero che porta alla montagna, decisi a scalarla e a lasciare dietro di noi tutti i problemi del mondo. Un passo alla volta, un ora dopo l’altra, fin sulla cima. Prendiamo con noi una pagnotta, una borraccia d’acqua, e qualche frutto, quindi dopo averle deposte nel sacco, procuriamoci un oggetto che ci faccia compagnia nel silenzio della prateria. Spazi senza suoni e immagini familiari danno concretezza alla solitudine e una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente che ci circonda; paesaggi fatti di laghi alpini, boschi da fiaba, incantevoli borghi ricchi di tradizioni e storia e, non ultimi, pregiati prodotti gastronomici. Nei luoghi del silenzio siamo loquaci, esprimiamo con chiarezza il gesto, lo sguardo; un’occhiata diventa loquace, caratterizzati da una spiccata espressività del corpo.  

Lasciamo, di quando in quando, i sentieri battuti per esplorare con movimenti nuovi macchie sconosciute, dove il pensiero esce dagli schemi e diviene ricercatore del nuovo fuori dall’ordinaria ripetitività e dunque creativo, anticonformista, inconsueto, non più aderente a orientamenti comuni e questo comporta sempre qualcosa di originale, flessibile. Troppo spesso siamo guidati da eventi persone cose tempi, insomma da qualcuno o qualcosa esterno a noi. Troveremo certo qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Probabilmente si tratterà di una piccola cosa, ma consigliabile non ignorarla.

arieteAvete voglia di godervi la vita e lasciare uscire fuori la vostra natura ardente e passionale. Decisamente fino ad oggi siete stati troppo buoni: vorreste diventare più duri e riuscire a respingere quelli che per tanto tempo vi hanno sfruttato senza lasciarvi la possibilità di pensare a voi. Ciò che ammirate di più è la perseveranza, l’energia che a voi sembra facciano in qualche modo difetto. In realtà non è così, ma l’eccessiva riflessione vi fa perdere a volte delle buone occasioni. Prima di buttarvi in qualche cosa avete la necessità di valutare fin troppo minuziosamente i problemi connessi e se c’è qualche possibilità di insuccesso non vi muovete. A ciò è legata la vostra autocritica di mancanza di energia. Ogni azione implica dei punti interrogativi ma non se ne può sapere il risultato se non si prova ed è ciò che vorreste tanto fare.

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Per una causa ritenuta giusta, per una persona speciale, per la propria comunità o famiglia, chi ha temperamento non si tira mai indietro. E’ pronto a rischiare anche la vita se necessario, senza timore e senza titubare. Debolezza ed incertezza non rientrano nel suo carattere.

Un indole che non mostra paura ne fragilità ma la prontezza e la consapevolezza delle proprie responsabilità, mantenendo un rispettoso distacco dagli altri. Rispettare sé stessi e apprezzarsi per quello che si è, sapendo gioire dei propri successi, per quanto piccoli e quotidiani siano, senza tuttavia cercare il consenso o i complimenti da parte degli altri. La capacità di discernimento, di saper valutare ciò che di volta in volta la vita gli riserva, scegliere bene cosa sia giusto fare e cosa non lo sia, e non si lascia scoraggiare facilmente dagli ostacoli. Non commetterebbe mai azioni in cui non crede fermamente e allo stesso tempo non cede con facilità alle pretese altrui, se non le reputa giuste. E’ indipendente e determinato e non si fa mai trovare impreparato.

Una nuova primavera sta per nascere. C’è luce di giorno e di notte. Possente e sensibile, è la forza segreta della terra, che rimane nascosta agli occhi dei più. Una figura impressa nell’anima a cui dare un significato e con questa muoversi lungo le tortuose strade della vita, un segno indelebile nella personalità che siamo. Tener fede alle convinzioni più profonde e attenersi sempre alla verità e saper gestire l’energia di cui disponiamo.

corpovoceEvocare, ovvero “chiamare fuori”, “far apparire” quanto c’è di sconosciuto o nascosto, quanto di non conforme e fuori da ogni regola. Spesso costruiamo una realtà fatta di apparenze e di rapporti umani di circostanza; dire ciò che si pensa è considerato poco opportuno specie se non coincide con quello del nostro interlocutore. Ci adattiamo volentieri a persone, eventi e luoghi per il timore di non essere capiti. Per “convenienza” le nostre doti umane, si sentono costrette a non potersi esprimere a proprio piacimento.

Dunque, smettendo di essere “veri” si smette di essere se stessi: una cosa la cui evidenza non ha bisogno di essere dimostrata.

Questo vale anche per un venditore, soprattutto, dal momento che più di ogni altro ha il bisogno, l’urgenza di manifestare una condizione di unicità. Attributo, questo, necessario allo scopo e che, per definizione, vista la sua relazione one to one con il cliente, non può non esprimere. E’ un titolo, un presupposto del suo essere venditore.

Ovvero, “che è il solo esistente, che non ha uguali nel suo genere”: la sua specifica caratteristica, altrimenti, giacerà addormentata nel profondo abisso della sua essenza, sotto un immenso strato di pensieri compulsivi e personalità multiple sparate a raffica a seconda dei contesti nei quali vive. Nascono così gli atteggiamenti di “facciata”, le frasi di circostanza, l’essere carini con tutti, gentili, sempre disponibili, mai una parola fuori posto.

Insomma, dei bravi venditori si, ma tutti uguali, senza alcun carattere né personalità. In sostanza, una maschera, niente di più! Il bello è che questo comporta uno sforzo non indifferente che, inevitabilmente, si traduce in un dispendio energetico gigantesco, quanto inutile, perché lo scopo non è reale, bensì fittizio.

A che serve? Perché? Si finge di essere reali, veri, genuini, sinceri, quando in realtà è necessario avere il coraggio di essere come siamo, soprattutto in un colloquio di vendita. Questo, va da sé, non è un invito a prendere a calci il gatto della gentile signora, vostra potenziale cliente, nel momento in cui si avvicina per annusarvi e capire chi siete. I gatti lo fanno di frequente.

Useremo il teatro, attraverso la sua forma “fantastica”, che qui intendiamo come un lavoro ancorato a fatti veri, che si insinua nella dimensione del quotidiano, deformando di conseguenza il conosciuto, il familiare, rendendolo ignoto e perturbante attraverso immagini straordinarie della nostra realtà. Evocare un contesto non realistico, da costruire e vivere pescando nel proprio immaginario.

Il corpo in tale contesto, porta ad incontrare un “altro da sé” completamente da inventare, enfatizzando l’atto creativo. Allo stesso tempo sarà compiuto uno studio sulle potenzialità espressive e comunicative del della voce: la possibilità consapevole di modulazione vocale ci consente di sfruttare al meglio il potere evocativo e affabulatorio (inteso come narrazione fantasiosa) della nostra vocalità. Attraverso le improvvisazioni vocali si scopriranno nuove e originali modalità espressive, gesti sonori unici e imprevedibili. Una respirazione corretta è fondamentale per ottenere un potenziamento dell’emissione vocale e della gestualità; un maggior controllo dell’emotività, un’immediatezza del “sentire” corporeo, un migliore livello comunicativo.

Gesto e parola sono gli strumenti per veicolare significati cognitivi e contenuti emotivi dell’azione della vendita.

Essere consapevoli delle proprie potenzialità espressive è dunque indispensabile per acquistare una presenza forte ed evocativa, necessaria perché il “fare vendita” diventi momento di comunicazione credibile e condiviso.

Fondamentale è il ruolo dell’immaginazione: ma cos’è esattamente? Ci sono parole che possono assumere così tante e strane connotazioni che ne perdi il senso. Parole il cui uso è così ampio e vario che perdono ogni significato stabilito. Immaginazione è una di queste. Suggerisce tutta una serie di idee diverse, molto spesso opposte fra loro. Fantasia, pensiero, allucinazioni, sospetto.

Non vi è mai capitato? Ma certo.

“Usa un po’ di immaginazione per favore”, intendendo che il tuo punto di vista è molto limitato e non sei adatto al compito assegnato e faresti bene ad aprire la tua mente e concentrarti sul lavoro.

Cinque minuti dopo invece: “le tue idee sono pura immaginazione” cioè, le tue idee sono folli e stai dicendo una marea di cazzate.

Oppure: “tu sei vittima della tua immaginazione” ovvero, sei troppo sospettoso e anche in questo caso stai dicendo un cumulo di grandi stronzate.

Ma allora questa “immaginazione”? Immagini, nient’altro.

Le nostre emozioni reagiscono alle immagini proprio come se l’oggetto immaginato fosse effettivamente davanti a noi. Tutto ciò che continuamente attraversa la mente, rappresenta il nucleo della nostra esperienza. Immagini, suoni, sentimenti creano il nostro mondo interiore.

Sviluppare la propria immaginazione senza forzarla ma guidarla semplicemente e senza fantasticare a casaccio. Fantasticare in modo generico e approssimativo nell’arte teatrale non è tollerato, come non lo è nella vendita. Infatti, l’immaginazione deve avere uno scopo interessante per creare. Un’azione capace di risvegliare prima l’attività interna e poi quella esterna.

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