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Cose da fare quando non si sa cosa fare

Cosa posso fare? Il carico di lavoro si fa pesante e non si può portare a termine tutto quello che ci si è prefissati. La pressione sale, martellante è la necessità di produrre risultati, i ritmi sempre più pressanti. A un certo punto mi sono sentito sopraffatto. Cosa posso fare? Incerto, insicuro, paralizzato dalla paura di agire. Ci sto pensando, ma continuo a non vedere cosa fare. E’solo una questione di tempo prima che il mio capo scopra in quale confusione mi sono cacciato. Di fronte a me scenari disastrosi.

Fare ciò che si ama. E’ possibile?


Ho potuto vedere quanto reale è una profezia che si auto-avvera. Il self fulfilling prophecy, fenomeno ben conosciuto dalla psicologia sociale. Quella serie, cioè, di azioni che ci portano inevitabilmente a rendere reale ciò che temiamo accada. Ho lottato per muovermi, accidenti se l’ho fatto. Ma più mi concentravo nella lotta e meno mi sembrava di ottenere.

Frustrato come non mai, sono andato da un vecchio saggio, che poi non è altri che un collega più anziano, mio caro amico, e a lui ho versato una goccia della mia anima. Il vecchio, assennato ed equilibrato, nel suo oculato discernimento ha ascoltato con pazienza, per dirmi poi qualcosa che non ho mai dimenticato.

“Basta fare la cosa giusta”

“Tutto qui?” Chiesi

“Sì. Questo è tutto “, ha risposto. “Basta fare la cosa giusta e tutto andrà bene”.

Questa semplice convinzione mi ha dato un grande sollievo. Sono passati molti anni e il vecchio saggio se n’è andato una mattina d’estate, ma ho usato più e più volte il suo consiglio nei momenti in cui mi sono sentito incerto e affaticato. Come?

Ho dimenticato di occuparmi del risultato finale. Risultato su cui ho molto meno controllo di quanto io pensi. Si, posso influire su di esso, ma non riesco a controllarlo. Inoltre, prima di arrivare alla destinazione finale, ho davanti a me una serie infinita di variabili che probabilmente cambieranno l’esito definitivo. Ogni progetto ha un suo specifico modo di dispiegarsi nel tempo. Potranno senz’altro esserci problemi e risorse che non riesco a vedere ora.

Ma c’è un’azione giusta da fare, sempre, ed è opportuno concentrarsi su questa che è poi la prossima da fare. Dal momento che preoccuparsi del risultato risulta essere improduttivo, cerco di pensare a un’iniziativa, un qualsiasi atto che spinga in avanti il progetto. Questo è molto più accessibile.

Fare qualcosa, e lo faccio ora! La semplice chiave, adatta ad aprire una porta. Quella porta, e poi l’altra e ancora l’altra. Troppo spesso si pensa che dobbiamo avere chiarezza su come andrà a finire una determinata questione, ma raramente accade. Avvicinarsi al segno tracciato, muoversi verso la destinazione scelta, con qualche correzione di tanto in tanto lungo la strada. E’ questa la mia esperienza.

Francesco

C’era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un’oasi all’entrata di una città del Medio Oriente.

Un giovane si avvicinò e gli domandò: “Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?”
L’uomo rispose a sua volta con una domanda: “Come erano gli abitanti della città da cui venivi?”
“Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là”.
“Così sono gli abitanti di questa città”, gli rispose il vecchio saggio.

Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all’uomo e gli pose la stessa domanda: “Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?”
L’uomo rispose di nuovo con la stessa domanda: “Com’erano gli abitanti della città da cui vieni?”
“Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!”
“Anche gli abitanti di questa città sono così”, rispose il vecchio saggio.

Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all’abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero: “Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?
“Figlio mio”, rispose il saggio, “ciascuno porta nel suo cuore ciò che è. Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui. Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell’altra città,troverà anche qui degli amici leali e fedeli. Perché, vedi, ogni essere umano è portato a vedere negli altri quello che è nel suo cuore.

teatroimpresa

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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