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Elogio della piccola impresa

Esaltare meriti e virtù della piccola impresa. Un encomio, si. Vogliamo fare cose importanti, lavorare su prodotti interessanti, avviare prestigiose aziende e svolgere compiti che hanno un impatto enorme tali da cambiare il mondo. Perché no?

La domanda che si pone, ogni volta che si sente parlare di nuova impresa o semplice idea, è questa: potrà crescere, in che misura e in quanto tempo? Che dire, poi, di quella cosa straordinaria che chiamano “scalabilità”, ovvero quell’attività facilmente replicabile con l’intento di rendere possibile aumentare dimensioni e giro di affari in maniera esponenziale. Con questo in mente se scopriamo che l’idea su cui ci stiamo focalizzando non può immediatamente “rendersi scalabile” ce ne allontaniamo ridendo della nostra ingenuità.

Accade anche che altri ti sghignazzino dietro se il tuo modello di impresa non è in grado di raggiungere un milione di utenti/clienti nel giro di due mesi, e solo perché la tua idea va nella direzione opposta e rischia soltanto di renderti felice, sano, più ricco e un tantinello più saggio.

Si può scegliere di fondare un modesto business on-line piuttosto che una gigantesca start-up. Qual è la differenza?

Una start-up vuole crescere in fretta e diventare grande, fare investimenti e ottenere il dominio. Una piccola azienda vuole crescere entro chiari limiti, raggiungere la redditività e servire i clienti. È possibile concentrarsi sulla semplicità? Ammesso che la realtà socio-politica ed economica ti conceda di farlo, naturalmente. Se per esempio vuoi fare e vendere un dolce senza l’onnipresente (oramai) olio di palma? Non perché faccia male o bene, non lo so. Ma semplicemente perché la tua tradizione vuole cosi. E’ possibile?

Si sta letteralmente costruendo qualcosa di piccolo, entro limiti e confini chiari e stabiliti. Non c’è nessuna pressione ad aggiungere funzionalità, ma solo la libertà di concentrarsi sulle piccole cose che contano profondamente per te e per i tuoi clienti. La creazione di un prodotto che mantenga la sua semplicità è una sfida che va ben oltre la più grande che un’azienda in crescita deve affrontare. Una piccola impresa è fatta di persone, ed è bello vedere un tocco personale in ogni azienda e in ogni prodotto. Questo però, non è possibile se stai uccidendo te stesso cercando di essere una enorme cazzo stupefacente “Compagnia”. Ma è molto probabile quando si vuole costruire qualcosa di piccolo. Ci si prende il tempo per garantire ai vostri utenti-clienti un po’ di magia ogni volta.

Piccolo significa scadente? Se cosi fosse la Coca Cola sarebbe la migliore delle bevande. In effetti lo è. E’ uno dei migliori prodotti per sturare i lavandini.

Eppure la consumano milioni di persone, si obietterà. E allora?

Mantenere il proprio prodotto entro certi limiti non significa necessariamente morire poveri. Rende meno, certamente, ma si avranno buone probabilità di mantenere tutti i profitti all’interno dell’azienda e in tasca propria. In ogni caso non è detto che dobbiamo dormire piccoli per sempre. Se si vuole crescere, avremo molte più possibilità di farlo da una posizione di potere, di successo, e con un patrimonio di conoscenze e di apprendimento alle spalle e una società redditizia per quanto piccola sia. Se si dispone di un prodotto consolidato e di un flusso di cassa adeguato, rappresentiamo una prospettiva attraente per investitori futuri.

Insomma un imprenditore felice, è una scelta abbastanza buona da fare.

teatroimpresa

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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